È ancora possibile richiedere il bonus vacanze?

Le riaperture, le ferie in arrivo e le novità del Decreto sostegni Bis hanno riacceso i riflettori sul bonus vacanze. Ma è ancora possibile richiederlo?

Con l’estate ormai alle porte sono molti gli italiani che si sono messi alla ricerca della meta dove trascorrere le vacanze estive. L’ondata pandemica sembra essersi affievolita e, dopo più di un anno di stop imposti e divieti di spostamento, è arrivata l’ora di staccare la spina e programmare le vacanze estive.

È una domanda che molti si stanno ponendo in questo momento. Le riaperture, le ferie in arrivo e le novità del Decreto sostegni Bis hanno riacceso i riflettori su un’agevolazione che lo scorso anno non ha avuto il successo previsto.

Che cos’è il Bonus Vacanze e come ottenerlo e chi può richiederlo

Il bonus vacanze è stato lanciato lo scorso anno allo scopo di incentivare l’intero settore turistico italiano gravemente colpito dalla crisi economica conseguente il Covid-19. Conosciuto anche come tax credit vacanze, rientra tra le misure introdotte dall’ex governo di Giuseppe Conte nel Decreto Rilancio.

Il bonus offre un contributo fino a 500€ da utilizzare per soggiorni in alberghi, campeggi, villaggi turistici, agriturismi, bed & breakfast in Italia nonché per il pagamento di servizi offerti in ambito nazionale dalle agenzie di viaggi e tour operator.

Come per tutte le altre iniziative promosse dal Governo a sostegno delle categorie più colpite economicamente, il bonus vacanze non viene concesso a tutti indistintamente, ma in base alla composizione numerica del nucleo familiare. Infatti, l’importo del bonus vacanze dipende dal numero dei componenti del nucleo familiare:

  • 500 euro per chi ha un figlio a carico
  • 300 euro per i nuclei di due persone
  • 150 euro per i single

Come avviene la comparazione

Per accedere alla misura è necessario rispettare uno specifico limite d’ISEE.

Nel dettaglio bisogna possedere un ISEE non superiore a 40.000 € e presentare DSU in corso di validità. L’indicatore della situazione economica equivalente serve soltanto a fissare l’asticella oltre la quale non si potrà richiedere il bonus vacanze. Inoltre, è necessario scaricare l’applicazione IO e accedere tramite la procedura guidata. Può essere utilizzato una sola volta e nelle strutture che aderiscono all’iniziativa. L’80% sotto forma di sconto sull’importo del soggiorno e il restante 20% come detrazione dall’imposta sul reddito. A loro volta le strutture ricettive possono cedere il credito ad intermediari, istituti di credito o fornitori.

Bonus vacanze, il Governo frena sulle domande

Non è possibile presentare una nuova domanda per richiedere il bonus vacanze 2021. Chi ne ha fatto richiesta nel 2020 e non è riuscito ad utilizzarlo potrà spenderlo entro e non oltre il 30 giugno 2022.

Infatti, sul tavolo del Governo pare che non ci sia alcun provvedimento orientato all’aperture di nuovi termini di presentazione delle domande 2021. La proroga del bonus riguarda i nuclei familiari cha hanno già fatto la domanda entro il 31 dicembre 2020 e non è quindi possibile richiederlo di nuovo nel 2021. La proroga riguarda quindi l’arco temporale dell’utilizzo del bonus vacanze che viene esteso fino al 30 giugno 2022.

Le novità introdotte

L’anno scorso il voucher è partito in sordina. L’atteso boom di domande non è mai arrivato. Infatti, al 23 settembre 2020 sono state presentate soltanto 1.5milioni di richieste mentre erano state previste risorse utili a soddisfare 5.1 milioni di domande. In questi mesi sono state apportate delle modifiche rendendo il bonus ancora più appetibile. Oltre all’estensione del periodo in cui è possibile utilizzarlo, il Decreto sostegni Bis ha aggiunto anche agenzie di viaggi e tour operator alla lista di strutture che possono aderire all’iniziativa. Prima coinvolti solo come tramite per il pagamento. Il mancato successo del bonus vacanze potrebbe derivare anche dal fatto che non era possibile utilizzarlo per prenotare i soggiorni online. Ci sono piattaforme appositamente dedicate, come Booking o Trivago. Una vera e propria pecca se si considera che al giorno d’oggi, per convenienza di costi e per le velocità delle transazioni, qualsiasi tipo di acquisto o attività viene svolta online. Un errore grossolano che ha portato il Governo a rivedere la misura apportando delle modifiche alla precedente normativa.

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