Pensione integrativa, come funziona e perchè conviene

Investire in una pensione integrativa è una decisione importante per il proprio futuro e per quello dei propri cari. In questo articolo ti spieghiamo perché dovresti valutare una forma di integrazione alla pensione pubblica e come aderire a un piano pensionistico adeguato alle tue esigenze e sostenibile nel tempo

Negli ultimi la normativa relativa alla pensione pubblica ha implementato una serie di riforme che nei fatti hanno ridotto gli importi degli assegni ed elevato l’età pensionabile. In altre parole, si va in pensione più tardi, con un importo minore e con un tenore di vita futuro più incerto e precario.

Diventa, pertanto, fondamentale valutare l’adesione a una pensione integrativa per guardare al futuro con più serenità ed essere certi di poter affrontare tutti gli eventuali imprevisti legati all’età più avanzata.

I Fondi Pensione Integrativi sono, dunque, uno strumento per costruirsi nel lungo periodo un trattamento pensionistico complementare alla pensione pubblica. Possono essere chiusi o negoziali, e aperti. I fondi pensione chiusi sono istituiti dai rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro nell’ambito della contrattazione nazionale, di settore o aziendale. Invece, i fondi aperti sono istituiti da banche, assicurazioni, società di gestione del risparmio e società di intermediazione mobiliare.

A questi fondi si affiancano i fondi di pensione preesistenti al decreto legislativo 124/1993, ossia i fondi collettivi che gestiscono le risorse senza ricorrere a intermediari specializzati, e i piani pensionistici individuali, ossia contratti di assicurazione sulla vita con finalità previdenziali.

Come funziona la pensione integrativa

La pensione complementare ha un meccanismo di funzionamento molto semplice. Chi aderisce versa una somma ogni mese in un fondo pensione. Il capitale maturato viene investito in strumenti finanziari con differenti profili di rischio e, dunque, di rendimento.

Infatti i fondi pensione offrono diverse linee di investimento che vanno da quelle garantite (monetarie e obbligazionarie) e, dunque, con un basso livello di rischio e rendimenti attesi inferiori, a quelle con un maggiore profilo di rischio (bilanciate e azionarie) con rendimenti attesi più elevati.

Al raggiungimento dell’età pensionabile, l’aderente riceve una pensione aggiuntiva rispetto a quella INPS. La pensione integrativa può essere erogata in diversi modi, sotto forma di rendita vitalizia, 50% in un’unica soluzione e 50% in rendita vitalizia, oppure 100% in un’unica soluzione laddove la rendita fosse inferiore a un determinato ammontare parametrato all’assegno sociale INPS.

Possono aderire ai fondi pensionistici i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, ai soci lavoratoti e lavoratori dipendenti di società cooperative di produzione e lavoro, ai lavoratori autonomi e liberi professionisti, a lavoratori con un’altra tipologia di contratto e anche a persone che svolgono lavori non retribuiti in relazione a responsabilità familiari.

Ricordiamo, infine, che i soggetti aderenti possono iscrivere anche i familiari fiscalmente a carico alla previdenza complementare, contribuendo attivamente a costruire il loro futuro pensionistico.

I vantaggi della pensione integrativa

La previdenza integrativa, dunque, offre ai contribuenti un sistema strutturato e regolamentato a tutela dei risparmi destinati alla pensione complementare. La gestione dei fondi pensione è, infatti, regolamentata per legge e deve attenersi alla natura previdenziale e non speculativa dell’investimento stesso, per garantire la giusta tutela dell’aderente.

Ecco tutti i vantaggi derivanti dall’adesione alla previdenza complementare:

  • costruire una pensione complementare a quella pubblica, personalizzabile e su misura;
  • possibilità di aumentare o diminuire gli importi dei versamenti in funzione dell’età e delle proprie possibilità;
  • possibilità di conferire il proprio TFR anziché lasciarlo in azienda;
  • livello superiore di tutela previdenziale rispetto a quello garantito dal sistema pubblico;
  • rendimenti più alti rispetto a strumenti equivalenti di investimento;
  • deduzioni fiscali degli importi versati in misura maggiore rispetto ad altri strumenti di investimento;
  • massima tutela del capitale investito sia rispetto ad eventuali fallimenti delle società gestori sia da eventuali creditori dell’aderente. Infatti gli importi investiti nei fondi pensionistici non sono né sequestrabili né pignorabili.

I vantaggi fiscali

Per quanto riguarda i vantaggi fiscali, essi riguardano sia la fase di contribuzione, che di gestione che di erogazione

  • i contributi versati sono deducibili dal reddito IRPEF nella misura massima annua di 5.164,57 euro; (il reddito dichiarato per l’IRPEF diminuisce perché deve essere sottratto quanto versato al fondo pensione e le imposte da versare diventano di conseguenza inferiori.
  • ai redditi maturati viene applicata un’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi pari al 20% contro il 26% di tutti gli strumenti di investimento; (le somme investite in un fondo pensione vengono gestite e investire sui mercati finanziari generando rendimenti. Ogni anno il fondo pensione ottiene un rendimento di gestione che è tassato con l’applicazione dell’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi secondo un’aliquota del 20% contro il 26% di tutti gli altri strumenti di investimento.
  • la pensione integrativa erogata viene tassata al 15% contro le percentuali che vanno dal 23% al 43% delle normali aliquote IRPEF. Inoltre chi investe nel fondo pensione per oltre 15 anni beneficia di un ulteriore sconto sulla tassazione fino ad un ulteriore 6%. Ciò significa che l’aliquota può scendere dal 15% fino al 9%.

Ulteriori agevolazioni

Il fondo pensione costruisce un futuro più sereno ed è anche una fonte di risparmio alla quale attingere in casi di necessità. Infatti è possibile richiedere un’erogazione anticipata del fondo per far fronte a spese sanitarie importanti per sé e i propri familiare, per acquistare o ristrutturare la casa per sé o i propri figli. Le somme erogate in questi casi godono di particolari agevolazioni fiscali. È possibile reintegrare le somme ottenute e, in tal caso, viene riconosciuto un credito di imposta per le tasse già pagate in fase di anticipazione.

Inoltre, si può anche procedere con un riscatto parziale o totale del fondo pensione in alcuni casi particolari. Parliamo di invalidità, disoccupazione oltre 48 mesi, morte del titolare, perdita dei requisiti partecipativi, perdita del lavoro tra 5 e 10 anni prima della pensione.

Anche in questi casi sono previste tassazioni agevolate sulle somme erogate

Giovani e previdenza integrativa

I giovani spesso non considerano la pensione come un problema reale e concreto da affrontare. In realtà dovrebbero valutare non solo l’importanza di garantirsi un futuro sereno ma anche di approfittare dei vantaggi economici nell’immediato. Infatti, aderire fin dal primo impiego a un fondo pensione offre maggiori opportunità di ottimizzare il rendimento di questa tipologia di risparmio e investimento.

Aderire a un fondo pensione sin dalla prima occupazione significa avere a disposizione un periodo di accumulo più lungo. Questa condizione consente di scegliere inizialmente linee di investimento con un maggiore profilo di rischio e, quindi, con un più alto livello di rendimento. Diversamente all’approssimarsi dell’età pensionabile si passa a profilo di rischio più basso e garantito con rendimenti più bassi, seguendo la logica del Life Cycle. In altre parole, prima si inizia ad investire in un fondo pensione, maggiore saranno i rendimenti conseguiti e l’assegno pensionistico percepito. Inoltre un periodo di accumulo più lungo consente, a parità di obiettivi, di ridurre l’importo della contribuzione mensile con una minore incidenza della spesa sul bilancio personale o familiare.

Richiedi una consulenza. I nostri Specialist sono a tua disposizione per proporti la pensione integrativa più adeguata alla tua propensione al rischio e al tuo profilo reddituale.

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