Prestito vitalizio ipotecario: quali banche lo concedono, cos’è e come funziona

Il prestito vitalizio ipotecario: scopri che cos’è il mutuo vitalizio over 65, a chi si rivolge, come ottenerlo e quali banche lo concedono.

Il prestito vitalizio ipotecario, o reverse mortgage, è una forma di finanziamento che viene concessa a soggetti che hanno più di 60 anni e che sono proprietari di immobili. Si parla, infatti, anche di mutuo vitalizio per pensionati o di mutuo vitalizio over 60 perché, fondamentalmente, è questo il tipo di pubblico a cui si rivolge.

Requisiti

Si tratta di un finanziamento a medio e lungo termine. Un requisito fondamentale è rappresentato non soltanto dalla presenza di un immobile a uso residenziale. E’ necessario, infatti, che sull’immobile stesso non esiste alcun tipo di ipoteca.

Il valore dell’immobile deve essere superiore a 75.000 euro. Sull’immobile di proprietà bisogna, inoltre, costituire un vincolo di primo grado. Maggiore è l’età di colui che richiede il prestito, maggiore è l’importo dello stesso. In linea generale, il prestito è del 20% del valore dell’immobile per i settantenni, del 40% per gli ottantenni e del 50% per i novantenni. L’importo del prestito può variare da un minimo di 20.000 euro ad un massimo di 350.000 euro.

Normativa

La normativa che ha introdotto il mutuo vitalizio ipotecario è la legge 248 del 2005. Più di recente, sono state apportate delle modifiche. Bisogna, dunque, guardare anche alla legge 44 del 2015 e al Decreto Attuativo 226 del 2015.

Mutuo vitalizio ipotecario

Il mutuatario, colui che riceve il finanziamento, non potrà affittare o subaffittare l’immobile. Non potrà, inoltre, procedere ad operazioni di ristrutturazione, né potrà cambiare il domicilio e/o la residenza. Nel momento in cui il proprietario decida di vendere il suo immobile allora dovrà procedere a rimborsare il mutuo vitalizio ipotecario in un’unica soluzione.

Come rimborsare il mutuo ipotecario vitalizio

Il mutuo ipotecario vitalizio può essere definito un prestito non finalizzato. Ciò vuol dire che il soggetto beneficiario può utilizzare la cifra nel modo che egli ritiene maggiormente opportuno. Si procede ad una capitalizzazione degli interessi sia sul debito che sulle spese.
Tali interessi possono essere rimborsati dopo la morte di colui che ha sottoscritto il finanziamento. Tale discorso decade nel caso in cui avvenga, in maniera spontanea e volontaria, un rimborso anticipato.
Comunque, gli eredi dell’immobile possono rimborsare il finanziamento saldando il debito che è stato accumulato. In tal modo, gli eredi non perdono l’immobile. Dovranno, però, farlo entro dodici mesi dalla scomparsa del mutuatario. In caso di difficoltà o di cifra da restituire particolarmente alta, il soggetto può sottoscrivere un contratto di mutuo.
C’è, però, anche un’altra possibilità. La banca può vendere l’immobile così da coprire il debito. Se si riscontra la presenza di somme eccedenti, agli eredi verrà restituito quanto ad essi spettante.

Prestito vitalizio ipotecario: quali banche possono concederlo

Il prestito vitalizio ipotecario può essere concesso da istituti di credito ma anche da intermediari finanziari. E’ quello che stabilisce l’articolo 106 del Testo Unico Bancario.

Punti di forza del vitalizio ipotecario

I punti di forza del vitalizio ipotecario sono diversi. In primis, si ha la possibilità di contare su un’importante somma di denaro liquida. In più, non ci sono rate da versare e non si rinuncia alla proprietà dell’immobile. E’ particolarmente indicato per chi vuole aggiungere alla propria pensione una rendita derivante dal proprio immobile.

Punti a sfavore del prestito ipotecario vitalizio

Abbiamo analizzato i punti di forza del prestito ipotecario vitalizio. E’ giusto, però, sottolineare anche alcune note dolenti relative a questa forma di finanziamento. Oltre a non poter disporre del proprio immobile in modo libero, col vitalizio ipotecario è consentito l’anatocismo bancario. Dunque, il fatto che ogni anno vengano capitalizzate sia le spese che gli interessi può portare ad un’impennata dell’importo che andrà, poi, restituito all’ente erogatore.

Scadenza del mutuo vitalizio

Il mutuo vitalizio, di norma, scade ad avvenuta morte del soggetto beneficiario. Esistono, però, delle eccezioni. Il mutuo può scadere nel caso in cui vengano trasferiti diritti o proprietà dell’immobile che era stato posto in garanzia. La scadenza avviene, infine, qualora vengano messi in atto comportamenti che portano alla riduzione del valore dell’immobile.

Differenza tra prestito vitalizio ipotecario ed altri finanziamenti

La differenza principale tra prestito vitalizio ipotecario ed altri finanziamenti è che nel mutuo vitalizio non ci sono rate mensili da pagare. E’ fatta, però, salva la possibilità per il soggetto beneficiario di concordare con l’ente finanziatore, sin dal momento in cui si stipula il contratto, una modalità di rimborso graduale che vale solo per gli interessi e per le spese.

Differenza tra vitalizio ipotecario e mutui

Rispetto al mutuo, la principale differenza riguarda il fatto che nel vitalizio il soggetto tenuto a restituire il finanziamento è l’erede. Tra l’altro, quest’ultimo non può nemmeno opporsi a tale finanziamento, nel senso che per la stipula del prestito non è richiesto il suo consenso.
Nel mutuo, invece, spetta in seno al mutuatario l’obbligo di rimborsare l’ente finanziatore. Ricordiamo, inoltre, che nulla impedisce al mutuatario di estinguere il mutuo anticipatamente, eventualità non ammissibile nel prestito ipotecario.

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